RISCHIO RAPINA E AGGRESSIONE

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Raccolta Fogli Excel Rischio rapina e aggressione negli ambienti di lavoro

-VALUTAZIONE RISCHIO ESOGENO ED ENDOGENO RISCHIO RAPINA IN EXCEL

-VALUTAZIONE OGGETTIVA RISCHIO RAPINA IN EXCEL

-VALUTAZIONE SOGGETTIVA RISCHIO RAPINA IN EXCEL

-VALUTAZIONE SEMPLIFICATA IN EXCEL DEL RISCHIO AGGRESSIONE

-VALUTAZIONE EXCEL ATTI DI VIOLENZA AGGRESSIONI VERBALI FISICHE OPERATORI SANITARI (2 FOGLI EXCEL)

Note Generali:

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Descrizione del servizio offerto

Raccolta Fogli Excel Rischio rapina e aggressione negli ambienti di lavoro

CALCOLO DEL RISCHIO ESOGENO ED ENDOGENO RISCHIO RAPINA IN EXCEL

La metodologia adottata nella Valutazione dei Rischi ha tenuto conto oltre che del contenuto specifico del D.Lgs. 81/08, e metodologia fornita dall’A.B.I, elaborato dalla Sottocommissione permanente per la safety in collaborazione con il Gruppo di studio tecnico per la sicurezza, per la quale la valutazione del rischio ha ad oggetto la individuazione del Rischio Esogeno, riguardante le misure antirapina adottate.

Il concetto di rischio endogeno ed esogeno nella valutazione della rapina è essenziale per comprendere e gestire efficacemente la sicurezza. Il rischio endogeno si riferisce a fattori interni all’ambiente della banca o dell’istituzione finanziaria stessa, come la qualità delle misure di sicurezza interne e l’addestramento del personale. D’altra parte, il rischio esogeno riguarda fattori esterni all’ambiente controllabile dell’istituzione, come l’indice di criminalità nella zona circostante, l’efficacia delle forze dell’ordine locali e la presenza di vie di fuga nelle vicinanze.

 

VALUTAZIONE OGGETTIVA RISCHIO RAPINA IN EXCEL

La possibile aggressione da parte di terzi all’interno dell’attività lavorativa deve essere valutata e gestita dal datore di lavoro in un’ottica di preservare l’integrità psicofisica del lavoratore così come definito dalla normativa.

Per poter intraprendere un’efficace gestione del rischio rapina, il datore di lavoro deve innanzitutto essere consapevole che la propria attività lavorativa può comportare l’esposizione a tale rischio.

Abbiamo realizzato un semplice applicativo in excel per valutare il rischio rapina.

VALUTAZIONE SOGGETTIVA RISCHIO RAPINA ATTIVITA’ COMMERCIALI IN EXCEL

La metodologia di valutazione del rischio di rapina che abbiamo utilizzato è una forma di valutazione del rischio criminale, che rientra più ampiamente nell’ambito della gestione del rischio. Questo approccio coinvolge l’identificazione e la valutazione dei potenziali rischi associati a eventi criminali specifici, come la rapina, al fine di sviluppare strategie per mitigare o gestire tali rischi.

Il range di rischio può essere interpretato su una scala da 1 a 10, dove 1 rappresenta un rischio minimo e 10 rappresenta un rischio massimo. Ecco una descrizione generale del range di rischio:

1-3: Rischio basso – Indica che il rischio è minimo o trascurabile. Le misure di sicurezza possono essere sufficienti a mitigare il rischio.
4-6: Rischio moderato – Indica che ci sono alcune aree di preoccupazione, ma il rischio è gestibile con adeguate misure di sicurezza e protocolli di gestione del rischio.
7-8: Rischio elevato – Indica un rischio significativo che richiede l’implementazione di misure di sicurezza aggiuntive e un monitoraggio più attento per proteggere da potenziali eventi dannosi.
9-10: Rischio molto elevato – Indica un rischio estremamente alto che richiede azioni immediate e decisive per proteggere l’attività o l’individuo da potenziali minacce.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO AGGRESSIONE

Valutazione Del Rischio Aggressione Negli Ambienti Di Lavoro Con Utenza Esterna In Excel

Il “rischio di aggressione” si riferisce alla probabilità che un individuo o un’entità sia esposto a un atto di violenza o aggressione fisica o verbale. Questo rischio può variare a seconda di diversi fattori, come il contesto sociale, il luogo, le circostanze personali e altri fattori ambientali.

Per calcolare il rischio di aggressione in Excel, è necessario considerare diversi indicatori o variabili che possono influenzare questo rischio.

si intende per aggressione la violenza fisica da parte di un essere umano verso un altro essere umano, mentre si intende per utenza l’insieme di tutte le persone della popolazione assistite dall’Azienda, sia che abbiano accesso alle strutture di questa e contatto con i lavoratori; sia le persone presso il cui domicilio si recano i lavoratori competenti dell’Azienda per erogare le prestazioni.

Il metodo adottato per la valutazione del rischio si basa su due diversi livelli di analisi:
un’analisi statistica degli infortuni denunciati dai lavoratori durante il periodo che si vuole prendere in esame.
Una valutazione del rischio “a priori” per ogni Gruppo Omogeneo interessata dal rischio, tenendo conto della tipologia degli ambienti lavorativi e del contatto con l’utenza.

L’ambiente gioca infatti un ruolo importante in quanto può provocare stress psichico nelle persone ed indurre alterazioni, seppur momentanee, nella biochimica cerebrale Per ognuna delle due analisi si introduce un indice di rischio che tiene conto del contributo parziale di ogni parte (-statistica con analisi infortuni – indagine valutativa a priori).

ai fini pratici della valutazione si introduce il concetto di “gruppo omogeneo di lavoratori” (G.O. nel seguito), intendendo con esso un raggruppamento di lavoratori che risulta esposto (ovvero che si ritiene possa essere esposto) al medesimo livello di rischio di aggressione (=RAGGR , vedi seguito), a prescindere dall’entità (rischio basso, medio, alto) di tale rischio.

Si intende per corpo contundente qualsiasi oggetto che possa venire scagliato contro il lavoratore da parte dell’aggressore per offendere e che al tempo stesso sia di facile uso e maneggevolezza; ovvero un oggetto da taglio per scorrimento o da punta: per esempio possono essere corpi contundenti oggetti come posaceneri, fermacarte, sgabelli o piccole sedie, libri, attaccapanni leggeri in plastica, pinzatrici, forbici,coltellini…

Il punto finale della presente valutazione sarà quindi un indice numerico, ottenuto dal contributo di entrambi gli indici parziali poco sopra menzionati, che quantifichi il rischio da aggressione relativo ad ogni gruppo omogeneo di lavoratori individuato all’interno dell’Azienda.
Sono tenuti in conto fattori correttivi relativi a: – tipologia dei locali nei quali avviene il contatto tra lavoratore e utenza ; – presenza o meno di corpi contundenti in detti locali .

VALUTAZIONE SEMPLIFICATA IN EXCEL DEL RISCHIO AGGRESSIONE

Calcolo Rischio Di Subire Un’aggressione Fisica E/O Verbale Nell’espletamento Dell’attività Lavorativa Quotidiana.

Tra i molteplici rischi potenzialmente in grado di interessare gli ambienti di lavoro è rappresentata dalla probabilità di subire un’aggressione fisica e/o verbale nell’espletamento dell’attività lavorativa quotidiana.

E’ opportuno quindi definire cosa si intenda per violenza sul posto di lavoro: con questo termine si fa riferimento a qualsivoglia episodio in cui si possano riscontrare insulti, minacce o forme di aggressione fisica o psicologica praticate sul lavoro, da soggetti esterni all’organizzazione ma anche interni a quest’ultima, in grado di mettere in pericolo la salute, la sicurezza o il benessere psicofisico della persona. Le motivazioni del gesto violento possono essere molteplici e riguardare anche una componente razziale o sessuale.

Le misure di prevenzione attuate per limitare il rischio aggressione sono prevalentemente di tipo strutturale e di tipo organizzativo. Alcune misure di tipo strutturale possono essere, ad esempio:
– eliminare, per quanto possibile, oggetti o attrezzature che possono essere utilizzate come corpi contundenti o taglienti (ad es. tagliacarte, forbici, vasi, ecc…);
– dotare le postazioni a contatto con il pubblico di barriere fisiche;
– mantenere adeguati livelli di illuminazione artificiale nella struttura e nelle aree annesse (parcheggi, vie di transito esterne, ecc.) al fine di limitare il rischio di aggressioni;
– assicurare la presenza nei locali di telefoni e/o altri ausili per dare l’allarme in caso di bisogno.

Le misure di tipo organizzativo possono invece essere, sempre a titolo esemplificativo:
– adeguata formazione del personale;
– effettuazione di un’opportuna campagna informativa/formativa legata alla gestione dei clienti e dei possibili conflitti;
– gestione dell’organizzazione del personale operante garantendo la presenza di un numero di lavoratori minino;
– realizzazione di una procedura atta a chiamare le forze dell’ordine in caso di situazioni non gestibili dagli operatori.

Criteri di valutazione del foglio excel proposto.

Il metodo adottato per la valutazione del rischio si basa su due diversi livelli di analisi:
– un’analisi statistica degli infortuni denunciati dai lavoratori durante l’ultimo quinquennio ;

– una valutazione del rischio “a priori” condotta su ogni struttura operativa  per ogni Gruppo Omogeneo interessato dal rischio, tenendo conto della tipologia degli ambienti lavorativi .

L’ambiente gioca infatti un ruolo importante in quanto può provocare stress psichico nelle persone ed indurre alterazioni, seppur momentanee, nella biochimica cerebrale

Per ognuna delle due analisi si introduce un indice di rischio che tiene conto del contributo parziale di ogni parte (-statistica con analisi infortuni – indagine valutativa a priori).

Il punto finale della presente valutazione sarà quindi un indice numerico, ottenuto dal contributo di entrambi gli indici parziali , che quantifichi il rischio da aggressione relativo ad ogni gruppo omogeneo di lavoratori individuato.

Sono tenuti in conto fattori correttivi relativi a:
– tipologia dei locali nei quali avviene il contatto tra lavoratore e utenza ;
– presenza o meno di corpi contundenti in detti locali .

La valutazione si fonda in parte sull’analisi degli infortuni rilevati dal registro infortuni durante un determinato periodo di tempo: probabilmente non tutte le aggressioni, per quanto anche solo minacciate o senza conseguenze vengono segnalate come infortunio.

Per ovviare a questa mancanza di dati, potrebbe essere opportuno fornire un modulo da compilare da parte del lavoratore interessato ogniqualvolta egli subisca un tentativo, una mancata aggressione da parte dell’utenza o comunque si verifichi una colluttazione le cui conseguenze non la facciano figurare come infortunio e da trasmettere al Servizio Prevenzione e Protezione per essere considerata se ritenuto significativo con un opportuno fattore peso negli aggiornamenti futuri del documento di valutazione.

VALUTAZIONE EXCEL ATTI DI VIOLENZA AGGRESSIONI VERBALI FISICHE OPERATORI SANITARI

Foglio Excel Valutazione Rischio Aggressione In Ambito Sanitario

La prevenzione delle violenze/aggressioni deve comprendere un’organizzazione aziendale rivolta all’identificazione dei fattori di rischio per gli operatori sanitari ed attuare le strategie ritenute più opportune.

Gli obiettivi specifici sono identificati nel:

 sviluppare una policy aziendale contro gli atti di violenza/aggressione nei confronti degli operatori sanitari attraverso la costituzione del “Gruppo di Lavoro Rischio Aggressioni”;
 stilare un piano di prevenzione che preveda una politica di tolleranza zero verso gli atti di violenza;
 ottimizzare i flussi informativi aziendali per favorire l’integrazione dei dati, l’organizzazione e il monitoraggio del fenomeno;
 accrescere la consapevolezza che la violenza non fa parte del lavoro;
 sensibilizzare il personale a segnalare prontamente gli episodi di violenza subiti e a suggerire le misure per ridurle o eliminarle, mettendo a disposizione degli strumenti agili e moderni, ad esempio, un QRcode dedicato, affisso nei luoghi di lavoro più a rischio, che consenta di inviare in tempo reale tramite il cellulare la segnalazione con la descrizione dell’episodio violento;
 gestire gli effetti degli episodi di violenza con un supporto medico e/o psicologico rivolto all’operatore sanitario che ha subito l’atto di violenza in modo diretto e/o indiretto;
 attivare corsi di formazione che consentano di accrescere le competenze degli operatori sanitari per prevenire e gestire i suddetti episodi;
 monitorare nel tempo le misure di prevenzione e protezione adottate.

Elementi di strategia comportamentale

Nel momento in cui l’operatore percepisce la presenza di una persona agitata bisogna aƩuare delle strategie comportamentali aƩe ad evitare l’intensificazione dell’escalation che conduce alla violenza vera e propria. Di seguito si danno alcune indicazioni per gesƟre queste situazioni:

• usare un tono di voce basso rivolgendosi direttamente all’utente senza guardarlo fisso negli occhi usando un linguaggio semplice e facilmente comprensibile con frasi brevi
• avvicinarsi alla persona con atteggiamento rilassato e tranquillo, le mani aperte ben visibili evitando
di incrociare le braccia e le gambe e fornire spiegazioni oggettive e comprensibili riguardo a ciò che sta avvenendo evitando giudizi e sarcasmo
• mantenere una distanza di sicurezza dal paziente
• presentarsi con nome e qualifica professionale
• identificare sempre le possibili vie di fuga disponibili
• evitare di posizionarsi con le spalle al muro o in un angolo, ad esempio, tra la scrivania e il muro
• prima di ogni eventuale contato fisico spiegare al paziente cosa si sta per fare
• mostrare disponibilità all’ascolto raccogliendo le parole della persona e possibilmente riutiizzandole
• cercare di rispondere alle esigenze immediate dell’interlocutore, senza spostare il discorso su altri temi e proponendo eventuali scelte alternative
• evitare di indossare monili, scarpe aperte, cinture, oggeƫti contundenti taglienti e/o potenzialmente pericolosi quali: penne, matite, oggeƫi appunti, etc.
• evitare se possibile di rimanere da solo con la persona agitata
• avere comunque sempre disponibili dei dispositivi di protezione individuale come guanti o mascherine

Occorre infine ricordare che il personale sanitario non può e non deve svolgere interventi di pubblica sicurezza; pertanto, in caso di pericolo per l’incolumità degli utenti, se vi è la necessità di mantenere l’ordine pubblico verrà allertata la forza pubblica. Nelle aree presidiate dalla vigilanza privata in particolare le aree di emergenza, l’operatore in caso di necessità richiederà l’intervento della guardia giurata in servizio.

A tale proposito abbiamo elaborato un semplice foglio excel tratto dalle Linee Guida Elaborate Dal “Gruppo Di Coordinamento Regionale Per La Prevenzione Degli Atti Di Violenza E Delle Aggressioni Verbali E/O Fisiche A Danno Degli Operatori Sanitari Delle Strutture Sanitarie Pubbliche Della Regione Siciliana” (D.A. N. 315 Del 28 Marzo 2023)

VALUTAZIONE DEL RISCHIO SPECIFICO DI ATTI DI VIOLENZA OPERATORI SANITARI

Check List EXCEL Per La Valutazione Del Rischio Specifico Di Atti Di Violenza A Danno Degli Operatori Sanitari

Check List excel che permette la  Valutazione Del Rischio Specifico Di Atti Di Violenza A Danno Degli Operatori Sanitari.

I fattori di rischio variano da struttura a struttura e dipendono dalla tipologia di utenza, dai servizi erogati, dall’ubicazione e dalla dimensione della struttura.

L’analisi del contesto organizzativo/lavorativo deve identificare quei fattori di rischio, esistenti o potenziali, che potrebbero incrementare il verificarsi degli episodi.

L’analisi del contesto organizzativo comprende la valutazione della tipologia di utenza, delle attività e delle prestazioni erogate al fine di raccogliere i dati relativi al fenomeno della violenza a livello aziendale in termini di:
• incidenza complessiva aziendale e frazionata per singole unità operative o servizio;
• dinamica degli eventi;
• presenza di fattori scatenanti/attenuanti;
• severità degli episodi di aggressione.

Violenza a danno degli operatori sanitari: ogni aggressione fisica, comportamento minaccioso o abuso verbale che si verifica nell’ambito di una Struttura Sanitaria a carico del personale in servizio. Sono considerati atti di violenza a danno del personale che lavora nelle strutture sanitarie: insulti, minacce e qualsiasi forma di aggressione fisica o psicologica, praticate sul lavoro da parte di pazienti o accompagnatori, tali da mettere a repentaglio la salute, la sicurezza o il benessere psico-fisico di un individuo. Nel presente contesto non vengono inclusi gli episodi di violenza fisica e psicologica legati a soggetti interni alle organizzazioni sanitarie (colleghi, supervisori, manager) come il bullying o il mobbing meritevoli di una trattazione ad hoc.

Violenza fisica: sputi, graffi, morsi, pizzicotti, pugni, spinte energiche contro suppellettili o pareti, calci, strozzamento o strangolamento, ferita da arma.

Violenza verbale: insulti, offese, minacce, calunnie, diffamazione lesive dell’onore della persona.

 

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